Perchè la dieta chetogenica pre-intervento

Perchè la dieta chetogenica pre-intervento

Sai qual è la dieta pre-intervento più consigliata dagli specialisti prima della chirurgia bariatrica?

Ad oggi l’obesità rappresenta una condizione patologica diffusa nei paesi industrializzati, colpendo circa il 20-30% della popolazione, in aumento. L’obesità patologica è associata a molte malattie croniche e debilitanti, come diabete di tipo 2, ipertensione, sindrome metabolica, apnee notturne e patologie respiratorie, problemi articolari etc. Esse possono condizionare la salute e la qualità della vita della persona abbreviando, allo stesso tempo, le aspettative di sopravvivenza media. Dunque, la dieta pre-intervento è uno dei trattamenti più efficaci.

Perchè il paziente obeso deve fare una dieta pre-intervento?
Lo studio “Comparison of a very low-calorie-ketogenic diet with a standard low-calorie diet in the treatment of obesity” è incentrato su un gruppo di pazienti obesi divisi in 2 gruppi. Uno seguiva la dieta chetogenica e un altro la dieta a basso contenuto calorico standard per un periodo di 12 mesi. In un gruppo di pazienti obesi, la dieta chetogenica è risultata significativamente più efficace di una dieta standard a basso contenuto calorico. Dopo un anno di osservazione si è constatato che la dieta pre-intervento,(la chetogenica), ha portato ad una perdita di più del 10% del peso di partenza nella maggior parte dei pazienti.

Dieta pre-intervento
Un altro studio “Very low-carbohydrate ketogenic diet before bariatric surgery: prospective evaluation of a sequential diet” ha valutato l’efficacia di un regime dietetico chiamato dieta preoperatoria in pazienti con obesità patologica con e senza diabete mellito di tipo 2 .Il gruppo esaminato è stato programmato per la chirurgia bariatrica. I risultati sono stati molto interessanti: il peso corporeo, l’indice di massa corporea, la circonferenza della vita e la circonferenza del collo erano significativamente inferiori. Nei pazienti con diabete di tipo 2, i livelli di glucosio plasmatico a digiuno sono diminuiti in modo significativo. Tutto questo ha consentito la riduzione dei farmaci per i diabetici e la fame è diminuita durante il periodo della dieta.

Dieta pre-intervento
Ancora una volta si è dimostrato come una dieta pre-intervento, nello specifico la chetogenica, possa portare a dei risultati sorprendenti.

Qui di seguito troverai gli articoli in lingua originale per intero:

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/24584583/

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/25005809/

Da tutte queste considerazioni emerge chiaramente come un protocollo di chetosi a bassissimo apporto di calorie (VLCKD) garantendo una perdita di peso a carico esclusivo della massa grassa, rappresenti la dietoterapia di elezione in caso di intervento di chirurgia bariatrica. Una VLCKD, se correttamente prescritta e monitorata, assicura in tempi ridottissimi, un importante dimagrimento a tutto vantaggio della riuscita dell’intervento. Oltretutto, poiché la statosi non alcool correlata è una tra le molteplici indicazioni della dietoterapia chetogenica, anche i pazienti con “fegato grasso” trarrebbero da questa dietoterapia notevoli benefici vedendo migliorare la performance dell’organo. Pazienti obesi in procinto di affrontare un intervento di chirurgia bariatrica che, nel periodo immediatamente precedente all’intervento, seguissero un efficace protocollo di VLCKD trarrebbero un duplice vantaggio, migliorando tanto la composizione corporea quanto la performance epatica. Logicamente il protocollo di chetosi deve essere scritto da un nutrizionista esperto della materia poiché questa “dieta”, pur molto nota, è in realtà molto spesso scarsamente conosciuta e, anche molti addetti ai lavori, rimangono ancora legati a concetti obsoleti e tutto sommato errati come quello del “peso ideale”. Scrivere un efficace e salutare protocollo chetogenico non è semplice e non è da tutti. Non è sufficiente il taglio calorico ne’ il basso apporto di carboidrati per rendere efficace un protocollo di chetosi. Non è sufficiente (anzi è decisamente sbagliato) stimare l’apporto proteico puntando al “peso ideale”. Tutto è molto più complesso. L’apporto proteico deve essere valutato con cura e proporzionato alla massa magra stimabile soltanto con adeguata strumentazione, l’apporto lipidico deve essere scelto in funzione del valore del dispendio calorico totale e deve essere qualitativamente elevato e dalle elevate proprietà antinfiammatorie, per preparare al meglio il paziente al successivo insulto operatorio. È necessario valutare poi l’eleggibilità del paziente al protocollo (non tutti possono essere in grado di sostenerlo) la contemporanea, eventuale, presenza di patologie, l’assunzione di farmaci, e molte altri variabili. Come sempre, quindi, in caso di dieta chetogenica è sconsigliato il fai da te, viceversa è buona norma rivolgersi ad un professionista qualificato, formato ed esperto di chetosi per massimizzare gli effetti minimizzando i rischi anche, e soprattutto, in caso di chirurgia bariatrica.

Articolo di Marco Marchetti | Dieta Chetogenica: alleata della chirurgia Bariatrica |2021

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